L’obesità infantile è una vera e propria allerta sanitaria che può essere contrastata solo attraverso l’educazione alimentare
In Italia, nella fascia d’età tra 6 e 9 anni, un bambino su tre è obeso o in sovrappeso. Un pessimo primato che l’Italia condivide con i vicini ciprioti, greci e spagnoli. È quanto emerge dalla seconda edizione del Report di Helpcode sulla malnutrizione infantile.
Sono circa 100mila i bambini obesi o sovrappeso nel nostro Paese, con un numero maggiore di maschi (21%) rispetto alle femmine (14%) e con un triste primato che spetta al sud Italia, in particolare alla regione Campania.
A livello mondiale il numero bambini al di sotto dei 5 anni con problemi di sovrappeso è in costante aumento, superando quota 40 milioni, 10 milioni in più rispetto al 2000. Siamo di fronte ad una vera e propria allerta sanitaria dagli enormi costi sociali ed economici: l’impatto economico globale è stimato in 500 miliardi di dollari l’anno.
Sembra quasi un paradosso ma, a dispetto della dieta, nei Paesi Mediterranei si riscontra il più elevato tasso di obesità infantile. Lo si potrebbe chiamare il paradosso del Mediterraneo: nonostante il mare Nostrum abbia dato il nome alla dieta più celebre e salubre, i Paesi che vi si affacciano hanno il più alto tasso di obesità infantile.
Ma come contrastare questo dilagante fenomeno?
L’unica arma a disposizione è l’educazione alimentare. Il sovrappeso e l’obesità infantile sono estremamente pericolosi perchè predispongono all’insorgenza di malattie anche gravi come il diabete e patologie cardiovascolari purtroppo sempre più presenti anche nei bambini. Non vanno sottovalutate nemmeno le complicanze psicologiche, come i disturbi dell’immagine corporea e del comportamento alimentare o la depressione, che colpiscono in particolare le adolescenti.
I bambini obesi hanno elevate possibilità di divenire degli adulti obesi, con tutte le conseguenze per la salute che questa patologia ha anche da grandi. I genitori hanno un ruolo fondamentale nel contrastare sovrappeso e obesità nei bambini. Ecco alcuni consigli importanti.
Controllare l’aumento di peso già in gravidanza
Bisogna innanzitutto superare la convinzione che una donna in gravidanza debba mangiare per due. Non è affatto così. Mediamente la necessità d’incremento di cibo inizia intorno al terzo mese di gravidanza ed è opportuno aumentare l’introito di 2/300 calorie. La futura mamma dovrebbe aumentare mediamente il suo peso:
- da 9 a 12 kg in caso di una donna normopeso (BMI tra 18,6 a 24,9)
- da 7 a 11 se la mamma è già sovrappeso o obesa (BMI superiore a 25)
- da 12 a 18 se la gestante è sottopeso (BMI inferiore a 18).
Insegnare la corretta alimentazione ai bambini
Educare il bambino alla corretta alimentazione è complesso quanto insegnarli a camminare o a studiare. L’esempio dei genitori è fondamentale poichè il bambino è disponibile all’imitazione, anzi incline. I piatti dei bambini vanno preparati nel piatto nella porzione dovuta, facendo in modo che il bambino si alimenti con piccoli bocconi e mangi lentamente. Mangiare a tavola con i propri figli è importante e bisogna dare il buon esempio, mangiando tutto quello che mangiano loro. Una corretta alimentazione, varia e completa, servita con la giusta frequenza settimanale funziona per tutti, grandi e piccini.
Guerra alle bevande zuccherate
Uno dei pericoli maggiori è un eccessivo consumo di zuccheri semplici presenti in tutte le preparazioni di sapore dolce, comprese le bevande. Una delle prime cause di sovrappeso infantile è il grande consumo di bevande zuccherate. L’eccesiva assunzione di zucchero è anche responsabile dell’aumento dei casi di diabete di tipo II e della. Per questo l’OMS ha invitato tutti i Paesi ad introdurre politiche fiscali che facciano ridurre il consumo di bevande zuccherate. Gli zuccheri presenti nelle bevande tipo cola, apportano quelle che vengono definite calorie “vuote” ovvero senza alcun valore nutrizionale.
Guerra alla sedentarietà
Rispettare il bilancio energetico giornaliero è una regola valida anche per i bambini: introdurre più energia di quanta se ne “consuma” in una giornata causa inevitabilente un aumento di peso. Va da sé che un bambino o un adolescente sedentario, che guarda spesso la TV o videogiochi, e si muove a piedi solo per andare a scuola, corre molti più rischi d’ingrassare. Il genitore può e deve spronare verso sport e attività fisica, anche quando il bambino non ne abbia voglia.